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Festival dell’acqua di Genova, AMAP Acqua e Legalità

By Carmelo Pulvino

September 08, 2011

Nell’ambito del “Festival dell’acqua”, tuttora in corso a Genova, organizzato da FederUtility, l’associazione che rappresenta soprattutto le aziende pubbliche che in Italia gestiscono il servizio idrico integrato, il direttore dell’Amap Guido Catalano ha partecipato in mattinata alla tavola rotonda dal tema “I soldi nell’acqua, investire per innovare il servizio” ed ha messo in luce le difficoltà dell’Amap nel non potere, allo stato attuale, fare investimenti strutturali essendo bloccati dalla situazione dell’ATO idrico palermitano che ha assegnato questo compito esclusivamente ad APS. Nonostante tutto – secondo Catalano, nell’ottica di nuovi scenari nell’immediato futuro ed in prospettiva di una equa remunerazione tariffaria, anche con la riduzione delle perdite idriche, sarà possibile per l’Amap creare investimenti per migliorare tutto il sistema idrico con particolare riguardo al potenziamento della depurazione delle acque. Nel pomeriggio, per la sessione “Acqua e Legalità”, ha parlato il presidente  Vincenzo Cannatella che nella sua relazione ha toccato i punti salienti a partire proprio dalla attuale situazione dell’Amap, dalle sue ottime condizione di “salute” finanziaria e dalle regole che l’azienda si è finora date per il rispetto della legalità. Che senza voler “predicar bene e razzolar male” o pretendere dagli altri ciò che non si è disposti a fare, in soldoni significa: chiarezza nel rapporto con gli utenti, trasparenza nella sua attività gestionale a partire dalle procedure degli appalti, attenzione alla corretta utilizzazione dell’acqua da parte degli utenti, attraverso un monitoraggio costante della rete idrica e controlli volti a smascherare e denunciare all’Autorità Giudiziaria anomalie, manomissioni di contatori e furti d’acqua “tout-court”. Ma significa anche: offrire agli utenti un servizio di qualità e di quantità, come fa l’Amap, in cambio della giusta pretesa di una equa applicazione tariffaria, ancorché da molti non ancora accettata e condivisa, tanto da determinare tuttora sacche di morosità  che l’azienda sta gradualmente riducendo, facendo leva sugli avvisi e le diffide di distacco e/o abolizione di contatori, ma anche attraverso una sensibilizzazione dell’opinione pubblica con mirate campagne di informazione. Concludendo, Cannatella ha raccontato della recente esperienza avviata con le scuole palermitane, attraverso il sodalizio tra l’Amap e l’Assessorato Comunale alla P.I. nell’ambito del progetto “Palermo apre le porte” in cui gli studenti sono stati coinvolti per esprimere a modo loro attraverso temi o disegni, come comportarsi, sapendo che sin da piccoli, responsabilmente bisogna abituarsi al rispetto di un bene prezioso come l’acqua, al suo risparmio e al rispetto dell’ambiente in genere, un buon viatico per la cultura della legalità nelle nuove generazioni. Tale esperienza è stata riferita dalla giovane studentessa del Centro Educativo Ignaziano di Palermo  Enrica P. che, con la sua testimonianza sull’impegno degli studenti coinvolti nel progetto accennato, ha detto: “questa esperienza mi ha insegnato cose che noi nuove generazioni dobbiamo comprendere e cioè l’importanza di dare il giusto valore a quei beni cui abitualmente non diamo importanza come l’acqua, la legalità e la libertà”. Successivamente, è stata letta da un rappresentante dell’Amap la relazione del Presidente della Provincia di Palermo Giovanni Avanti che non ha potuto partecipare al convegno, essendo impegnato a Palermo per la visita del Presidente della Repubblica. In essa viene messo in luce il ruolo della Provincia, come Autorità d’Ambito preposta a far rispettare standard di qualità ed efficienza nel settore Idrico Integrato, base principale del rispetto della legalità. A seguire, “Lectio Magistralis” su acqua e legalità a cura del Procuratore Generale Antimafia Pietro Grasso che, partendo da un excursus storico delle problematiche intorno all’acqua, con accenni ai vari contenziosi e conflitti per la sua gestione e per il suo controllo, è arrivato a tracciare un quadro chiaro e preciso di quelle altre problematiche attuali in cui l’acqua ed i servizi ad essa collegati, pubblici e privati, possono essere tuttora mire appetibili di attività illegali. E che, alla luce delle ultime consultazioni referendarie sull’acqua, validissime per l’affermazione dell’importanza dell’acqua pubblica e tuttavia responsabili di avere determinato un vuoto legislativo, senza abbassare la guardia, occorre che vada a crearsi quella struttura nota come Agenzia di Vigilanza delle Risorse Idriche per garantire al massimo un servizio idrico limpido e trasparente a livello nazionale.

L’intervento testimonianza di una alunna della scuola media CEI di Palermo

Le slide su alcune attività dei ragazzi