Tutte le occasioni in offerta nei porti

ecco la lista dei progetti per nuove opere nel mondo a cui gli italiani possono partecipare

Tutte le occasioni in offerta nei porti

Molti i programmi infrastrutturali lungo le coste africane. Orlean Invest, Fratelli Cosulich e Gavio sono i nomi in prima linea per fare nuovi affari rispettivamente in Mozambico, Iran e Brasile

 

In giro per il mondo ci sono molti progetti infrastrutturali in rampa di lancio che potrebbe rappresentare ottime occasioni di business ma le imprese italiane devono imparare a fare sistema presentandosi congiuntamente. È il concetto forte emerso dal «Tavolo dedicato alle opportunità nel settore delle infrastrutture e servizi portuali (all’ estero)» che si è riunito presso il ministero degli esteri nei giorni scorsi e il cui coordinamento è stato affidato alla Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese. Alla riunione erano presenti rappresentanti delle società armatoriali italiane e altre imprese attive a vario titolo nei settori delle costruzioni, della logistica, istituzioni finanziarie, istituti di credito, società di progettazione e consulenza.
Grazie alle informazioni raccolte dalla rete diplomatica è stato presentato e analizzato con le imprese un documento di 18 pagine nel quale erano descritti i nuovi progetti di investimento nel settore delle infrastrutture portuali dei Paesi ritenuti strategici, in particolare nei mercati emergenti.
Fra queste, oltre chiaramente al macro-progetto «One Belt One Road» promosso dalla Cina, spiccano ambiziosi programmi infrastrutturali soprattutto lungo le coste africane.
Obiettivo della riunione era quello di stimolare il settore privato alla formazione di raggruppamenti di imprese italiane sostenuti dalle Ambasciate Italiane presso le autorità locali, come avvenuto per la «Italian Alliance for Ports», coordinata da Leonardo (ex Finmeccanica) in relazione al progetto di ampliamento del porto marittimo di Pointe-Noire (Congo Brazzaville). Ma in Africa ci sono molti altri piani di sviluppo.
In Angola ad esempio è previsto l’ ampliamento dei porti di Cabinda, Soyo, Luanda, Porto Amboim, Lobito e Namibel, in Costa d’ Avorio è in programma la costruzione di un secondo terminal container ad Abijian, in Gabon la creazione di un porto secco nella zona di Owendo e in Kenya è stata avviato il programma «Kenya Vision 2030», che prevede nuove infrastrutture per i trasporti e la costruzione di 20 banchine portuali entro il 2030. In Mozambico vengono segnalate possibilità di sviluppo a Cabo Delgado, dove si svolgeranno le attività di estrazione del gas naturale da parte di Eni, che da parte sua ha già preselezionato alcune aziende (tra cui la Orlean Invest dell’ italiano Gabriele Volpi) per i servizi logistici di supporto allo sfruttamento del giacimento Coral sud. Investimenti infrastrutturali sono in programma anche in Sudafrica considerando che fra le priorità del Governo di Pretoria rientra lo sviluppo della cosiddetta «Oceans Economy», una serie di progetti legati al trasporto marittimo, alla cantieristica navale, all’ offshore e all’ acquacultura.
In Iran vengono segnalati interessanti margini di sviluppo nel business del bunkeraggio navale (dove il gruppo genovese Fratelli Cosulich è già attivo) mentre in Marocco l’ Agence National des Ports ha in atto una strategia di sviluppo delle proprie infrastrutture con ingenti investimenti programmati per il periodo 2017-2021. In Asia e Oceania stanno infine emergendo ambiziosi progetti di sviluppo soprattutto in Indonesia (porto di Medan e Kuala Tanjung) mentre in America sorgeranno nuove infrastrutture di possibile interesse per l’ Italia in Brasile (ci sono una serie di progetti di porti, strade, autostrade e ferrovie che vedono il Gruppo Gavio in prima linea) e in Canada (porti di Montreal, Québec e Trois Rivieres).