Politica nuova, pulita e trasparente.

I giornali stamane si soffermano, tra le altre notizie, sulle possibili implosioni dei partiti attuali.

Da una parte il PDL, con le sortite dell’on. Santanchè e di coloro che insieme a lei chiedono a viva voce, ed anche con toni forti e arroganti, le dimissione dei vertici del partito e dei presidenti dei gruppi parlamentari. Un azzeramento generazionale, antropologico e di permanenza parlamentare. Posizione legittima, sia chiaro, ma il metodo utilizzato non mi trova d’accordo. Anzi penso che il metodo usato sia servito di più a non realizzare che far attuare il progetto sbandierato. Andare sulle tv o interviste al vetriolo sui giornali contro amici di partito può al massimo aumentare lo sconforto dei nostri militanti ed elettori. 

Bastava che la Santanchè e gli altri avessero usato il regolamento o lo statuto dei gruppi e del partito e avrebbero potuto convocare la riunione dei gruppi, la direzione nazionale, il consiglio nazionale con all’ordine del giorno la richiesta delle dimissione o sfiducia dell’attuale gruppo dirigente. E tutto si sarebbe risolto con una mozione politica e con una posizione politica.

Alla stessa maniera, il gruppo attuale della dirigenza del PDL, che mi rappresenta, avrebbe dovutorispondere senza arroganza, con toni pacati, con la forza delle nostre idee e della storia che in questi 18 anni abbiamo fatto e purtroppo mai pubblicizzata. La politica va sussurrata, la politica è tolleranza, la politica è mediazione, la politica è forza delle idee e del confronto e tutto questo deve essere teso ad un solo ed unico obiettivo il bene comune e la sicurezza di tutti i cittadini.

E nel PD le acque sono altrettanto mosse. I toni si alzano, le discussioni si scaldano, il dibattito politico si trasforma anche lì in terreno di contrapposizione e scontro. Non si parla di programmi, non si discute delle risposte da dare alla crisi ma di chi finanzia l’uno e l’altro. Renzi per i “dalemiani” è il nemico dell’Italia, e pur essendo dello stesso partito è il nemico politico, peggio di Berlusconi. Bersani parla di banche e di Cayman degli altri dimenticando l’affair Unipol e le transazioni Coop.

Ed ancora sembra che  la politica italiana sia fatta di urla ed invettive. Le case dei parenti, le case che non sapevi di avere, di SUV caduti ed assassini, di feste di merda, di furti dalle casse dei partiti, di mazzette, di imbroglioni, di ricattatori, di criminali e di cretini. Mi rifiuto di crederlo e non ci credo.

Nel 1992 Craxi alle ruberie di Mario Chiesa disse: è un mariuolo! e fece un errore di valutazione e politico. Oggi non ripetiamo lo stesso errore, non sono rubagalline i miserabili. Questi criminali sono ruba: sogni, politica, storia, ideali e futuro al paese tutto. Cacciamoli questi delinquenti -senza se e senza ma- e così respireremo aria e politica nuova, pulita e trasparente. 

Giuseppe Esposito